La maggior parte delle sostanze che immettiamo impropriamente nel nostro organismo vanno a disturbare le aree limbico-ipotalamiche, la zona più antica del cervello, quella zona della mente da cui origina la vita.
In questa zona del cervello si condensano il mondo degli affetti, vivono le nostre emozioni più profonde, è depositata la nostra identità filo-ontogenetica.
Qui nascono la paura, l’innamoramento, l’aggressività,…. È un vero e proprio serbatoio di immagini vecchie e nuove in cui si plasmano personalità e comportamento.
A questo livello una vibrazione luminosa, un odore, un immagine sono una sola cosa ed è lì che ricreiamo il nostro organismo ed è lì che originano la salute e la malattia ed è lì che origina l’imput ad esempio a rifare ogni 28 giorni le cellule della pelle o ogni 3 – 4 giorni quelle gastrointestinali, insomma noi rinasciamo continuamente proprio da lì. Ed è proprio a questo livello che si attua quell’effetto che si chiama placebo.
Pare che l’effetto placebo rappresenti circa il 25/40% dell’azione dei farmaci sia in occasione di disturbi psichici che nel caso di malattie organiche.
Negli anni ’50 Henry Beecher della Harvard University in base ad uno studio fatto affermò che per disturbi quali il dolore, l’asma, la tosse, l’ipertensione circa il 30/40% dei pazienti trae sollievo dall’assunzione di un placebo e a seguire furono fatti altri studi.
Da qui possiamo affermare che ciò che guarisce dipende molto e forse in prevalenza da noi stessi e dal valore che la persona in oggetto attribuisce alla sostanza. Ancora possiamo affermare che da queste aree cerebrali origina la guarigione sia che a stimolarla sia un farmaco che una sostanza inerte, che una immagine, un erba, un suono o altro ancora.
E potremmo pensare che alla fine si instaura un meccanismo secondo il quale siamo noi a produrre la vera sostanza che guarisce? Ciò che ingeriamo funge solo da stimolo…… insomma, tutto ha origine sempre dal nostro cervello.
A questo punto proviamo a ritrovare il nostro Ben-Essere!!!
Ma il Ben-Essere non è solo l’assenza di malattie, è il sapere “equilibrarsi”, entrare in “armonia” con noi stessi e con l’ambiente in cui viviamo.